Antonio Canova: “Le tre Grazie” e il concetto di unicita’ dell’opera d’arte
Prendendo spunto da questa scultura, prodotta da Canova in due versioni tra loro molto simili, volevo parlare a proposito di quel concetto, tanto noto quanto a noi caro, dell’unicità dell’opera d’arte.
L’opera d’arte, questo si è detto spesso, è unica e irripetibile.
Il suo autore può essere solo l’artista, solo lui la può ideare e realizzare.
Canova, col suo metodo di fare prima il prototipo in gesso per poi tradurlo in marmo, avrebbe potuto benissimo, cosa che fece solo in parte, affidare completamente il suo lavoro a degli abili scalpellini. In tal caso avrebbe limitato il proprio intervento solo alla prima fase del suo processo creativo: la fase di realizzazione di un prototipo in argilla convertito successivamente in un modello in gesso.
Con questo modo di procedere il concetto di unicità dell’opera d’arte entra in crisi.
Un’opera che viene riprodotta in più copie, come nel caso de “Le tre Grazie”, non è più unica.
L’opera può essere replicata, prodotta in serie, ma questo fatto comporta la perdita della sua unicità.
Unica è l’idea fissata dal Canova nel modello in gesso, nel prototipo.
Di Canova esistono, difatti, più redazioni di uno stesso lavoro (vedi ad esempio “Le tre Grazie”, ma anche “Amore e Psiche”).
Canova si serve di un unico modello per realizzare tutte le copie richieste dai suoi committenti. Insomma, facendo così, lo scultore poté accontentare tutti.
Questo procedimento ha qualche analogia con quello della stampa: una è la matrice, tante sono le copie realizzate in serie.
Con Canova l’opera d’arte è riproducibile, perde quindi la sua unicità; crearla diventa un’operazione tecnica che richiede molta abilità.
Nei prototipi in gesso di Canova, visibili nella Gipsoteca di Possagno (Treviso), sono contenute tutte le indicazioni utili (come nel progetto ben dettagliato di un architetto) per realizzare le sue sculture.
La replicabilità di un soggetto mette in crisi il concetto che presiede alla sua creazione: la sua unicità.
Francesco. 29-11-2019