Come imparare ad apprezzare un’opera astratta
Qual è il giusto atteggiamento per godere della bellezza di un’opera astratta?
E’ disporsi di fronte all’opera come quando si ascolta un pezzo di musica. Questo perché la musica è un linguaggio che ha una propria autonomia rispetto al mondo reale.
L’opera astratta, come la musica pura, è un’espressione libera, svincolata da un soggetto preciso. Non trasmette un proprio contenuto, ma la propria bellezza. Va perciò goduta attraverso le sue forme. Non è diretta all’intelletto, ma ai sensi.
Siamo noi che, di fronte a un’opera astratta, ricorriamo ad analogie col mondo reale, per la nostra abitudine a trovare un collegamento tra quadro e realtà, che ci deriva da una cultura formata su secoli di arte figurativa. Questo è l’errore di fondo. La nostra ricerca è solo finalizzata a trovare una corrispondenza diretta tra forme che ci sono familiari e conosciamo e le forme in cui ci imbattiamo quando osserviamo un quadro.
Questo tipo di operazione non ci serve per la comprensione dell’arte astratta, anzi ci è di ostacolo. Ci svia dal nostro compito, cioè di apprezzare un’opera per la sua bellezza formale, non per quello che rappresenta o vorrebbe significare.