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ART-icoliInvito alla comprensione di un’opera astratta

Invito alla comprensione di un’opera astratta

Questo scritto è nato come risposta a quello che spesso si sente dire in giro a proposito dell’arte astratta: “Cosa vuol dire questo quadro?”, “Non capisco questo tipo d’arte”, “Preferisco le opere classiche”. Sono tutte cose che dicono spesso quelle persone che non sono “addette ai lavori.” Qui cercherò di spiegare in quale modo, con quale atteggiamento, è giusto porsi di fronte ad un’opera astratta per poterla leggere e così capire.

 

Quando smetteremo di interrogarci su cosa rappresenta un’opera astratta e di vedere o riconoscere, nei suoi elementi, delle forme riconducibili al mondo naturale e reale, avremo forse compreso l’autentico valore e significato di tutta l’arte non figurativa.

L’arte astratta, per come è concepita, ha delle affinità con la musica.

Non ci si chiede, ascoltando un brano musicale, cosa l’autore intendeva dire, ma semplicemente lo si apprezza per il piacere che provoca in noi.

E’ vero, anche in musica ci sono dei brani che imitano  o descrivono il suono degli uccelli o il rumore delle stagioni (ne sono un esempio “Il gardellino” o “Le quattro stagioni” di Vivaldi).

Questi sono però dei casi isolati, in cui l’autore si è dato il compito di riprodurre i suoni del mondo reale, di descrivere la realtà attraverso il materiale sonoro (vien da pensare a “Quadri di un’esposizione” di Musorgskij).

In realtà, la musica non possiede il suo referente nel mondo reale, è l’autentica espressione di uno stato particolare dell’essere umano.

L’errore a cui siamo portati, ogni volta che ci poniamo di fronte a un quadro astratto, è quello di cercare nel mondo reale una forma che abbia qualche analogia con quello che stiamo vedendo. In realtà tra quadro astratto e mondo reale non c’è alcuna relazione. Un quadro astratto puro non rinvia al mondo reale, bensì si propone a noi come un mondo le cui regole vanno cercate al suo interno, dentro la tela, non fuori. Questo tipo di arte è autonoma.

Un’opera astratta si può definire come un insieme di relazioni tra colori governati da una regola compositiva. Anche qui, come nella musica, ci troviamo di fronte ad una composizione.

Quindi dobbiamo evitare di creare collegamenti col mondo naturale, anche se la nostra esperienza visiva ci porta a farlo.

Riusciremo ad apprezzare un’opera astratta quando ci porremo di fronte ad essa come quando ascoltiamo una suite di Bach. Non ci chiederemo più cosa essa significa, ma godremo del piacere che in noi suscita.

 

Francesco.                              8-5-2019

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