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ART-icoliInquietudini e tormenti / Tranquillità e pace

Inquietudini e tormenti / Tranquillità e pace

Le tematiche “Inquietudini e tormenti” e “Tranquillità e pace” possono essere due buone chiavi di lettura per comprendere le opere di Vanessa Beecroft e di Antonio Canova. Se, però, la prima tematica calza perfettamente con l’opera di Beecroft, la seconda tematica, parlando di Canova, si adatta poco.

Beecroft risulta trasparente e cristallina, mentre Canova sembra essere indecifrabile.
Che egli fosse tranquillo e pacifico e fosse dotato della stessa calma che ci trasmettono le sue opere, questo con sicurezza non lo possiamo affermare.
Le sue opere non fanno intravedere l’artista, manca dietro di esse l’uomo. Di quest’uomo non sappiamo nulla.
Ci sono, nella storia dell’arte, personaggi di cui si riesce a capirne il carattere, la personalità attraverso le loro opere e gli scritti che ci sono pervenuti. Questo vale per Leonardo, Michelangelo, Caravaggio e così tanti altri. Di loro, oltre l’opera, possiamo ammirare la profonda umanità. Questa umanità in Canova manca.
Se Vanessa Beecroft, ad un primo sguardo, ci appare limpida e chiara, Antonio Canova è invece difficile da penetrare. Tra noi e lo scultore esiste un sipario, un muro, un velo che ci impedisce di distinguere, delineare in maniera nitida il personaggio.
Il suo temperamento ci sfugge. La sua arte ci confonde: non ci permette di andare oltre una conoscenza superficiale dell’uomo, dell’artista. Forse è il caso di dire che l’artista a volte si cela dietro la propria arte?
Riferendosi ai capolavori greci, l’archeologo e storico dell’arte tedesco Winckelmann parla di “una nobile semplicità e una quieta grandezza”.
Queste parole sembrano riecheggiare nella scultura di Canova. Ma questa quiete è veramente una qualità dell’artista o è solo il bagliore della sua opera?
Francesco             27-5-2020
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