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ART-icoliCommento a un’opera di Enrico Baj

Commento a un’opera di Enrico Baj

 

Una caratteristica di questo quadro è la compresenza di tradizione e modernità.
Se da una parte Enrico Baj si pone (come tutti gli artisti d’avanguardia) contro la tradizione, il passato, dall’altra si avvale di un linguaggio artistico ancora rispettoso dei principi tradizionali.
Fanno parte di questo linguaggio: il soggetto, la disposizione e l’accostamento dei colori (peraltro gradevoli), il disegno (costituito da una linea che fa da contorno), il gusto per la composizione. Tutti questi elementi concorrono a fare di quest’opera un lavoro ancora in linea con tutta la tradizione.
Enrico Baj utilizza la tecnica del collage polimaterico; incolla, accosta e sovrappone materiali diversi.
Attraverso un estremo realismo giunge a una pittura che paradossalmente è anti-realistica, dunque contro la tradizione.
Tutto lo sforzo della pittura antica era teso a giungere, attraverso l’arte, a una copia fedele della realtà. Questo è stato per molto tempo l’interesse maggiore sia per il pubblico che per gli artisti: fare una pittura che rispettasse il criterio della verosimiglianza. Tanto più la pittura riproduceva con aderenza la realtà, tanto più il pittore veniva considerato bravo, veniva apprezzato e ammirato. Questo tipo di pittura suscitava lodi in tutti coloro che l’osservavano, un senso di stupore e meraviglia. Veniva cosi premiata l’abilità tecnica con cui il pittore riproduceva la realtà.
Con l’arte moderna questo criterio è venuto meno, ha perso d’importanza, è stato messo in discussione.
L’artista volge ora il proprio sguardo verso un’altra realtà: la realtà soggettiva.
Il mondo interiore, la fantasia creativa, propria di ciascun artista, diventano l’oggetto principale di tutta la ricerca dell’arte moderna.

Francesco.                            4-11-2017

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