I cinque punti fondamentali dell’arte astratta
1) Il linguaggio dell’arte astratta
L’arte astratta costituisce un linguaggio autonomo. Essa infatti, proprio come una lingua, possiede una grammatica, con un lessico, dei vocaboli e delle regole di sintassi.
Attraverso queste regole l’artista articola gli elementi pittorici (le linee, le forme e i colori) proprio come se fossero i vocaboli di una vera lingua.
2) Autonomia dell’arte astratta
Il cordone ombelicale che legava l’arte antica al mondo reale, attraverso la rappresentazione, con l’arte astratta viene definitivamente reciso.
Essa non possiede il proprio referente nel mondo reale, non ha come scopo la riproduzione mimetica della realtà; costituisce una realtà autonoma, distinta dal mondo visibile, si fonda su regole interne e non dipende da un soggetto.
3) La pipa di Magritte
Quando Magritte dipinge una pipa e sotto di essa scrive “Questa non è una pipa”, non fa che sottolineare, con questa affermazione, la netta distinzione che esiste tra mondo naturale e mondo pittorico.
4) Un facile errore
L’errore di base, in cui incorriamo ogni volta che ci sforziamo di capire un’opera astratta, è quello di cercare nell’arte non-figurativa delle forme che abbiano, anche se lontanamente, qualche analogia o parentela con quelle del mondo reale.
L’arte astratta, invece, non ha alcuna relazione col mondo in cui viviamo.
Va quindi apprezzata per quello che riesce a comunicarci attraverso i suoi colori, per le sue forme e per le sue linee; anche per le sue geometrie.
5) Come godere della bellezza di un’opera astratta
Il modo migliore per godere della bellezza di un’opera astratta è quello di disporsi di fronte ad essa come quando si ascolta un brano musicale.
Si ascolta la musica per il piacere di ascoltarla, per godere del piacere che in noi suscita.
L’arte astratta è diretta ai sensi, non all’intelletto; va dunque apprezzata per le sue forme, per le sue linee e per i suoi colori.
Francesco 13-5-2020